Per chi si sta avvicinando alla criptosfera e desidera investire nelle principali altcoins ad elevata capitalizzazione può essere propedeutico ed utile conoscere la vita e le gesta dei principali influencer al mondo per importanza e prestigio economico. La notizia del lancio di Libra entro la seconda parte del prossimo anno ha creato un nuovo effetto fomo sulle quotazioni del Bitcoin che non ha mancato a produrre i suoi tipici effetti alle quotazioni, ossia il pump and dump che ormai contraddistingue la volatilità delle criptovalute più conosciute al mondo. L’avvento di Libra è stato considerato secondo alcune commentatori finanziari come un corroborante per tutta l’industria dei servizi legati agli asset digitali, mentre come un’autentica minaccia per altri che vedono la global coin di Facebook come una possibile killer application in grado di dar vita in poco tempo ad un nuovo ecosistema mondiale per la gestione ed effettuazione di micro pagamenti e di transazione istantanee peer to peer in assenza di commissioni. Proprio questa finalità rappresentava in vero la missione originaria del Bitcoin,il quale nel corso degli anni ha disatteso totalmente questo obiettivo, in quanto le commissioni di trasferimento (transaction fee) sono ormai superiori ai costi di bonifico che applicano le peggiori banche italiane ed i tempi di transazione (unitamente alle conferme delle transazioni) sono tutt’altro che istantanei.
Aggiungiamo al quadretto idilliaco sul Bitcoin anche il fatto che l’attività di mining è ormai in mano ad un manipolo di mining pool company, metà delle quali è ubicata in Asia. Il Bitcoin in tal senso è tutt’altro che una pratica e comoda istant digital currency, mentre sta assumendo piuttosto i connotati di una commodity finanziaria non regolamentata. Uno degli influencer al mondo che si è dibattuto sin dai primi anni di esistenza del Bitcoin affinchè venisse adottato come valuta digitale che permettesse la libertà finanziaria ed il controllo esclusivo delle proprie disponibilità finanziarie virtuali è stato Roger Ver. Nato nel 1979, laureato in Fisica alla Stanford Univeristy, californiano di nascita, ma cristobalense di adozione, vale a dire con passaporto e cittadinanza delle Isole di Saint Kitts e Nevis (originariamente battezzate in San Cristoforo proprio da Cristoforo Colombo nel 1943). Roger Ver è considerato uno dei Bitcoin Evangelist più influenti ed autorevoli al mondo in forza dei suoi investimenti in start-up collegate al Bitcoin ed a tutto quello che gravita attorno ad esso. Ad esempio il dominio www.bitcoin.com è di sua proprietà esclusiva ed ancora ad oggi non si conosce l’effettivo quantitativo di denaro che ha dovuto sostenere per acquistarlo nel 2014: la transazione è infatti considerata una delle prime dieci al mondo per onerosità nell’acquisizione di un dominio da terze parti.
La prima volta che ebbe occasione di conoscere il Bitcoin e che cosa fosse era il 2011, pertanto due anni dopo la misteriosa ideazione da parte del fantomatico Satoshi Nakamoto. Sin dall’inizio intuì il potenziale di questa invenzione digitale ed iniziò ad investirvi massivamente, il Bitcoin in quel momento veniva scambiato a meno di un dollaro per unità di conto. Sempre Roger Ver è stato anche il fondatore delle prime aziende operanti nella criptosfera ad accettare Bitcoin come mezzo di pagamento, ricordiamo BitPay.com e Blockchain.com operanti sin dal 2012. Assieme al suo compagno di classe universitario, Kerome Powell, ha dato vita ad una degli exchange più noti al mondo, Kraken.com, il quale è nato con lo scopo iniziale di sostituirsi al fallimentare MtGox, il più grande exchange al mondo sino al 2014 quando collassò finanziariamente per un furto di 850.000 Bitcoin pari a circa 450 milioni di dollari alle quotazioni di allora. Rappresenta anche uno dei principali investitori iniziali di Ripple, attualmente la terza criptovaluta al mondo per capitalizzazione, destinata ad essere adottata universalmente per le operazioni di settlement transnazionale tra le più grandi istituzioni bancarie del mondo. Per queste ragioni è stato battezzato dalle community della criptosfera come il Jesus of Bitcoin. Nel 2018 la rivista Fortune lo aveva inserito tra i primi quaranta quarantenni al mondo la cui attività imprenditoriale è destinanta a cambiare la tecnologia ed il settore finanziario.
Oltre che essersi distinto anche per numerose operazioni a sfondo filantropico, Roger Ver si è fatto ulteriormente conoscere nell’agosto del 2017 per essere stato una delle personalità chiave all’interno della Bitcoin Community per aver sviluppato ed implementato l’hard fork sul Bitcoin al fine di far nascere il Bitcoin Cash, quest’ultimo più veloce, meno costoso e più decentralizzato rispetto al Bitcoin, attirandosi comunque anche non poche critiche per la sua eccentricità. Inoltre a distanza di appena un anno dalla sua nascita, il Bitcoin Cash è stato a sua volta oggetto di un altro hard fork che ha dato vita per gemmazione al Bitcoin Cash Adjustable Blocksize Cap (ABC) ed al Bitcoin Cash Satoshi Vision (SV), quest’ultimo supportato da Craig Wright, uno sviluppatore australiano che si è recentemente proclamato il vero Satoshi Nakamoto, ponendosi in netto contrasto proprio con Roger Ver, tanto da portare le cronache a battezzare le loro scaramucce professionali come la Hash Wars. Tuttavia queste due criptovalute al momento rispettivamente al quinto e nono posto sulla classifica mondiale stanno suscitando notevoli perplessità e preoccupazioni alle community dei bitcoiners in merito proprio alle loro caratteristiche tecniche. Il Bitcoin Cash ABC (ora ribattezzato solo come Bitcoin Cash) necessita di molto tempo per avere almeno cinque conferme di transazione (anche due ore di attesa), mentre il Bitcoin Cash SV (ora ribattezzato in Bitcoin SV) ha oltre il 70% delle attività di mining che non sono riconducibili a nessun mining pool, pertanto con il rischio che questo sconosciuto stia di fatto centralizzando il mining del Bitcoin SV, con i relativi rischi che tutto questo comporta.